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Giurisprudenza commentata |
Ancora sul concordato di gruppo: questioni di competenza territoriale e rapporti con la dichiarazione di insolvenza
Tribunale di Roma
L’esistenza di un rapporto di gruppo in senso stretto fra diverse società non determina il venir meno dell’autonoma personalità giuridica e dell’autonoma qualità di imprenditore di ciascuna società, che solo con il proprio patrimonio risponde esclusivamente dei propri debiti, con la conseguenza che l’accertamento dello stato di insolvenza non può che riferirsi alla sola situazione economica della società nei confronti della quale lo stesso è sollecitato, nonostante il controllo cui la stessa è assoggettata. Ai sensi dell’art. 9, primo comma, l. fall., la competenza per la dichiarazione di fallimento di una società appartiene al tribunale del luogo ove, secondo le iscrizioni eseguite nel registro delle imprese, si trova la sede (c.d. “sede legale”) della società medesima al momento del deposito del ricorso, dovendosi presumere che nello stesso luogo si trovi anche la sede effettiva (la “sede principale dell’impresa”, menzionata nella citata disposizione di legge), salva la prova del contrario, di cui è onerata la parte che afferma la competenza di un tribunale diverso da quello adito sulla base delle iscrizioni in questione.
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Effetto esdebitatorio del concordato e garanzia ipotecaria prestata dal socio illimitatamente responsabile: rimessione alle S.U.
Cass. Civ.
Deve essere rimessa al Primo Presidente, per l’eventuale assegnazione alle Sezioni Unite, la questione se l’effetto esdebitatorio del concordato preventivo si estenda alla garanzia ipotecaria, prestata su propri beni non ricompresi nella procedura di concordato, dal socio illimitatamente responsabile di società personale per i debiti di quest’ultima.
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La richiesta del curatore di revoca del sequestro preventivo disposto sui beni della società fallita
Cass. Pen.
Il curatore rappresenta interessi qualificabili come diritti di terzi in buona fede sui beni oggetto di confisca, la cui posizione deve essere valutata dal giudice nella prospettiva della prevalenza o meno, rispetto agli stessi, delle esigenze cautelari soggette alla confisca.
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Le “determinazioni” del Tribunale di cui al nuovo art. 118, comma 3-bis, Codice Appalti, il concordato “con riserva” e l’art. 182-quinquies l. fall.
Tribunale di Ravenna
L’art. 118, comma 3-bis, Codice Appalti, introdotto dalla legge di conversione (L. 9/2014 in vigore dal 22 febbraio 2014) del D.L. 145/2013, cd. “Destinazione Italia”, può applicarsi anche alla fase di “pre-concordato”, ma deve confrontarsi con una normativa concorsuale di carattere più specialistico che, nella specie, nella parte in cui l’istanza riguarda l’autorizzazione al pagamento di crediti anteriori al deposito del ricorso “prenotativo” di cui all’art. 161 comma 6 l.fall., è rappresentata dall’art. 182-quinquies l.fall. In mancanza di ricorso a quest’ultima disposizione, non è consentito introdurre ulteriori eccezioni alla regola della par condicio creditorum, che il nuovo art. 118, comma 3-bis, non contempla espressamente.
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Scissione negativa e valutazione dell’insolvenza della società scissa e di quella beneficiaria
Cass. Civ.
Non è ammissibile la scissione mediante assegnazione a società neocostituita di elementi dell’attivo e del passivo della società scissa aventi valore negativo.
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Fallimento di società ‘estinta’ e legittimazione processuale
Cass. Civ.
Nel procedimento per la dichiarazione di fallimento di una società di capitali cancellata dal registro delle imprese la legittimazione al contraddittorio spetta al liquidatore, poiché, pure implicando la cancellazione la estinzione della società ai sensi dell’art. 2495 c.c., nondimeno entro il termine di un anno da tale evento è ancora possibile, ai sensi dell’art. 10 l. fall., che la società venga dichiarata fallita per l’insolvenza manifestatasi anteriormente alla data di cancellazione o comunque nell’anno successivo.
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Decorrenza del limite temporale per il fallimento in estensione del socio illimitatamente responsabile
Corte d'appello di Bari
La decorrenza del limite temporale per il fallimento in estensione del socio illimitatamente responsabile, ex art. 147 l. fall., coincide con il momento in cui il socio ha osservato le formalità per rendere noto ai terzi il suo recesso, e quindi con la relativa pubblicazione nel registro delle imprese.
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Rapporto causale fra la condotta distrattiva ed il dissesto dell’impresa
Cass. Pen.
La bancarotta fraudolenta patrimoniale è reato di pericolo per cui è irrilevante, ai fini della configurabilità del reato, la sussistenza di un rapporto causale fra la condotta distrattiva ed il fallimento.
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La bancarotta impropria da reato societario e la bancarotta semplice per mancata richiesta del proprio fallimento
Cass. Pen.
Ai fini della sussistenza del delitto di bancarotta impropria di cui all’art. 223, comma 2, n. 1), l. fall., è necessario che il reato societario abbia cagionato od aggravato il dissesto della società fallita e che si sia perfezionato anche nel suo elemento soggettivo
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La nozione mobile di ente pubblico ex art. 1 l. fall.
Tribunale di Benevento
Tribunale di Latina
Le società di diritto privato, partecipate da Amministrazioni locali che esercitano un’attività di interesse pubblico, possono accedere all’istituto del concordato preventivo, qualora il loro modello societario non preveda penetranti controlli da parte dell’Ente-socio, lo statuto consenta anche l’esercizio di attività lucrative non rientranti nella nozione di servizio pubblico e gli organi amministrativi non siano di nomina politica.
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