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Giurisprudenza commentata |
Abusiva concessione di credito, tripartizione del danno e legittimazione attiva del curatore
Corte d'appello di Milano
In capo al curatore deve escludersi ogni legittimazione ad agire ex art. 2043 c.c. per il risarcimento del danno derivante da una fattispecie di abusiva concessione di credito.
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Versamenti in conto futuro aumento di capitale e diritti restitutori dei soci
Tribunale di Roma
I versamenti in conto futuro aumento di capitale, come tutti gli apporti eseguiti dai soci non a titolo di finanziamento, rappresentano dotazioni patrimoniali destinate a costituire vere e proprie riserve di capitale definitivamente acquisite dalla società, da collocarsi in bilancio fra le poste di patrimonio netto.
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Trasferimento di quote di s.r.l. in violazione della clausola di prelazione: tra inopponibilità al terzo acquirente ed esclusione del riscatto per i soci pretermessi
Cass. Civ.
Il patto di prelazione vincola il socio nei confronti degli altri soci nonché, se recepito nello statuto, anche nei confronti della società, ma non comporta la nullità del negozio traslativo nel rapporto tra socio cedente e terzo cessionario.
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Società di fatto, art. 2361 c.c. e questioni intertemporali
Cass. Civ.
In tema di società di fatto tra società di capitali e società di persone, l’art. 2361 c.c., come modificato dalla riforma del diritto societario (d.lgs. 17 gennaio 2003, n. 6), non trova applicazione per fatti verificatisi anteriormente all’entrata in vigore della riforma (1 gennaio 2004).
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Azione del creditore nei confronti della società in concordato preventivo
Tribunale di Piacenza
Non è improcedibile o inammissibile l’azione di responsabilità promossa dal singolo creditore di una società ammessa alla procedura concorsuale del concordato preventivo con cessione dei beni non essendo di ciò impeditiva la previsione di cui all’art 184 L.Fall. che disciplina l’effetto vincolante esdebitatorio del concordato preventivo nei confronti di tutti i creditori.
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Concessione o appalto? Profili distintivi ai fini della competenza della sezione specializzata in materia di imprese
Cass. Civ.
Il contratto tra un ente pubblico (nella specie, un comune) ed un imprenditore, che, indipendentemente dal nomen iuris attribuitogli dalle parti (nella specie, appalto), si risolva in una concessione di servizi, non appartiene alla competenza delle sezioni specializzate in materia di impresa.
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Nullità della delibera di approvazione del bilancio di esercizio ed interesse ad agire del socio
Cass. Civ.
Nell’impugnazione della deliberazione di approvazione del bilancio, il socio deve assumere di avere subito un pregiudizio a causa del difetto di chiarezza, veridicità e correttezza di una o più poste contenute in bilancio, ed è onerato della indicazione delle poste iscritte in violazione dei principi legali vigenti, spettando poi al giudice esaminare le singole poste e verificarne la conformità ai precetti legali.
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Astreinte di derivazione francese e giudice nazionale: quale compatibilità con l’ordinamento pubblico interno?
Cass. Civ.
Può essere eseguito in Italia il provvedimento con cui il giudice straniero ha condannato al pagamento di un importo a titolo di astreinte per ogni giorno di ritardo nella consegna al sequestratario nominato dal giudice di azioni rappresentative del capitale sociale.
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La responsabilità degli amministratori di società di capitali verso i singoli soci o terzi
Tribunale di Torino
Sussiste la legittimazione del terzo creditore ai sensi dell’art. 2476 comma 6 c.c. ad ottenere il risarcimento del danno direttamente subito a causa della condotta dolosa o colposa degli amministratori di società dichiarata fallita, non comportando l’intervenuto fallimento della società la inammissibilità o improcedibilità della domanda.
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Fallimento del socio ed esclusione automatica dalla società di persone: note sull’art. 2288 c.c.
Cass. Civ.
La dichiarazione di fallimento del socio illimitatamente responsabile di società di persone determina la sua esclusione di diritto dalla società, ai sensi dell'art. 2288 c.c.
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