Tu sei qui
- Home ›
- Rubriche ›
- Giurisprudenza commentata
![]() |
Giurisprudenza commentata su Fallimento |
La problematica esenzione dal fallimento della start-up innovativa
App. Brescia
L'esenzione dal fallimento connessa alla qualifica di start-up innovativa richiede non soltanto l'iscrizione della società nella sezione speciale del registro delle imprese previsto dall'art. 25, comma 8, d.l. n. 179/2012, ma anche la ricorrenza effettiva di tutti i presupposti richiesti dalla legge per il riconoscimento di detta qualifica.
Leggi dopo |
La dichiarazione di fallimento della start up apparente
Tribunale di Udine
In sede di istruttoria prefallimentare, il Tribunale deve accertare la concreta sussistenza dei requisiti previsti dalla legge per la start up innovativa. La sola iscrizione nella relativa sezione speciale del registro delle imprese ha natura amministrativa e non è sufficiente da sola ad esonerare la debitrice dall'assoggettabilità al fallimento.
Leggi dopo |
La sofferta legittimazione del socio di s.r.l. fallita a impugnare la sentenza di “autofallimento”
Cass. Civ.
I soci di una s.r.l. fallita non sono legittimati a proporre reclamo contro la sentenza dichiarativa di fallimento, ove la relativa istanza in proprio sia stata presentata a seguito di apposita autorizzazione assembleare, in quanto la relativa delibera assembleare è vincolante per tutti i soci ex art 2377, comma 1, c.c.
Leggi dopo |
I bilanci non approvati non sono idonei a provare il mancato superamento delle soglie di fallibilità
Cass. Civ.
La produzione di copie informali dei bilanci (non approvati né depositati) deve equipararsi alla mancata produzione degli stessi, e poiché l’onere della prova in ordine alla assenza dei presupposti per la dichiarazione di fallimento grava sul debitore, essa si risolve in danno dello stesso.
Leggi dopo |
La responsabilità della banca per aggravamento del dissesto della società sovvenuta
Tribunale di Milano
Il danno, proprio perché consistente nell’aggravamento del dissesto o nei negativi risultati economici della prosecuzione dell’attività della società – risultati di necessità sinteticamente intesi – è un danno che si produce anzitutto sul patrimonio sociale e che ricade indirettamente e indistintamente su tutti i creditori, traducendosi nella diminuzione della massa attiva posta genericamente a loro garanzia e disponibile al riparto. Si tratta, dunque, di azioni che indiscutibilmente rientrano nel disposto dell’art. 146, comma 6 lett. a), l. fall. al cui esercizio il curatore è per legge legittimato.
Leggi dopo |
Presupposti e limiti di applicabilità del privilegio ex art. 9 d.lgs. 123/1998 sui finanziamenti alle imprese
Tribunale di Milano
Il privilegio di cui all’art. 9, comma 5, D.Lgs. 123/1998 espressamente non si applica alle prestazioni di garanzia ex artt. 2, comma 100, L. 662/1996, art. 15 L. 266/1997 (che è intervenuto successivamente nella materia). Nessun richiamo vi è, difatti, nell’art. 9, comma 5, D.Lgs. 123/1998, né in altre disposizioni del suddetto decreto legislativo, al Fondo di garanzia PMI, né vi è alcun rinvio recettizio all’art. 2, comma 100, L. 662/1996 né all’art. 15 L. 266/1997. Né è sostenibile che detto privilegio possa essere richiamato in virtù dei decreti del Ministro delle Attività Produttive del 20.06.2005 e del 23.09.2005, nonché del decreto MISE del 23.11.2012 (decreti che, peraltro, si limitano a richiamare il ricorso alla procedura esattoriale per la riscossione del credito), posto che il privilegio può essere stabilito solamente dalla legge.
Leggi dopo |
La tutela del subappaltatore nei confronti della stazione appaltante in caso di fallimento dell’appaltatore
Tribunale di Bolzano
L’ente pubblico, che abbia un debito nei confronti di società appaltatrice fallita per opere da questa realizzate (anche per mezzo dei subappaltatori), deve adempiere le sue obbligazioni e pagare quanto dovuto alla procedura fallimentare, la quale poi provvederà a ripartire l’attivo fra i creditori nel rispetto della graduazione determinata dalla norme fallimentari e civilistiche.
Leggi dopo |
Fallimento di società ‘estinta’ e legittimazione processuale
Cass. Civ.
Nel procedimento per la dichiarazione di fallimento di una società di capitali cancellata dal registro delle imprese la legittimazione al contraddittorio spetta al liquidatore, poiché, pure implicando la cancellazione la estinzione della società ai sensi dell’art. 2495 c.c., nondimeno entro il termine di un anno da tale evento è ancora possibile, ai sensi dell’art. 10 l. fall., che la società venga dichiarata fallita per l’insolvenza manifestatasi anteriormente alla data di cancellazione o comunque nell’anno successivo.
Leggi dopo |
La bancarotta impropria da reato societario e la bancarotta semplice per mancata richiesta del proprio fallimento
Cass. Pen.
Ai fini della sussistenza del delitto di bancarotta impropria di cui all’art. 223, comma 2, n. 1), l. fall., è necessario che il reato societario abbia cagionato od aggravato il dissesto della società fallita e che si sia perfezionato anche nel suo elemento soggettivo
Leggi dopo |
Fallimento di società esercente pubblico servizio con contestuale apertura di esercizio provvisorio
Tribunale di Siracusa
Il Tribunale Fallimentare deve disporre l’apertura dell’esercizio provvisorio dell’impresa in presenza del grave danno che deriverebbe alla collettività dall’interruzione di un servizio pubblico essenziale.
Leggi dopo |