10 Giugno 2015 | di Dario Scarpa
Capitale sociale nelle società di persone
Nelle società semplici il concetto di capitale sociale non assume, di per sé, alcuna autonoma rilevanza giuridica, nel senso che ad esso non risulta collegato alcun aspetto della disciplina legale delle società semplici. Il capitale sociale, in altre parole, è il concetto attraverso il quale si esprime il valore complessivo dei conferimenti dei soci, ma che non implica alcuna regola o disciplina, né all’interno della compagine sociale, né al suo esterno .
05 Giugno 2015 | di Francesco Barone
Società di comodo
Il periodo di crisi economica che sta attraversando l’Italia, porta spesso le società a chiudere il bilancio con un risultato negativo. Nella maggior parte dei casi, la perdita civilistica si conferma anche dal punto di vista fiscale, con il problema che ogni anno affligge le società, nel senso che, in sede di redazione della dichiarazione dei redditi, queste devono verificare se sono considerate “società di comodo” per effetto delle perdite sistematiche. È necessario, quindi, analizzare e ricordare la normativa utile per stabilire se esistono cause che possono evitare l’applicazione della disciplina attinente le società in perdite sistematiche.
14 Maggio 2015 | di Luigi Balestra
Responsabilità degli amministratori di s.p.a.
Il contributo esamina il ruolo che assumono gli attori dell’impresa quando questa entra in crisi con una attenzione particolare ai profili di responsabilità penale in cui questi possono incorrere. Alla luce dell’ultima riforma di diritto societario e alle recenti modifiche in materia fallimentare l’autore si concentra sulle figure degli amministratori, dei sindaci e degli istituti di credito.
14 Aprile 2015 | di Gaetano Pacchi
Bancarotta fraudolenta
La tematica affrontata è quella della responsabilità in capo al professionista, sia esso avvocato, commercialista, consulente del lavoro o notaio, nei reati di bancarotta commessi dal fallito suo cliente. Possono esservi casi, infatti in cui, il professionista e, su incarico del cliente, ponga in essere operazioni che, sebbene corrette e lecite sotto il profilo giuridico, sono, in realtà, finalizzate a raggiungere risultati contra legem. L’autore compie una chiara e approfondita analisi su quali siano i presupposti, soggettivi e oggettivi, necessari perché si configuri un concorso del professionista nelle condotte delittuose, bancarotta fraudolenta distrattiva e documentale in particolare, alla luce degli orientamenti della giurisprudenza di legittimità.
01 Aprile 2015 | di Giuliano Buffelli
Concordato preventivo
Uno tra gli aspetti più rilevanti, e più delicati, nella gestione della crisi d’impresa è la valutazione della continuità aziendale, elemento imprescindibile qualora si decida di ricorrere agli istituti del concordato ex art. 186 bis l. fall, del piano attestato di cui all’art. 67, comma 3 lett. d) l. fall., ovvero degli accordi di ristrutturazione del debito.
L'Autore, partendo dalla definizione del c.d. postulato della continuità aziendale, compie una disamina in merito alla sua applicazione alla luce dei principi contabili (in particolare per questa specifica ipotesi si fa riferimento all’OIC 15) e a quali possano essere le conseguenze a fronte di una sua errata valutazione.
13 Marzo 2015 | di Andrea Arrigo Panato
Estinzione delle società di capitali
Il co. 4 dell'art. 28 D.lgs. n. 175/2014 estende la possibilità per l’Amministrazione Finanziaria di accertare le società di capitali per i 5 anni successivi alla data di richiesta della cancellazione dal registro delle imprese.
Questa previsione se da un lato consente all’Amministrazione Finanziaria di poter contrastare o perlomeno limitare il più possibile eventuali manovre elusive con la possibilità di effettuare maggiori controlli ed azioni di recupero, dall’altro rende più incerto l’iter della procedura di liquidazione e successiva cancellazione.
11 Febbraio 2015 | di Antonio Didone
Concordato preventivo
Il professionista chiamato a predisporre le attestazioni di cui agli artt. 67, comma 3, 161, comma 3, 182-bis, 182-quinquies e 186-bis, nell’ambito di procedure di concordato preventivo o di accordi di ristrutturazione dei debiti, svolge funzioni assimilabili a quelle di un ausiliario del giudice, con caratteristiche di indipendenza e professionalità.
L’Autore si concentra, in particolare, sulla responsabilità dell’attestatore, analizzando gli elementi che fanno propendere per l’affermazione della sua natura civile, e non aquiliana, ed esponendo le conseguenze, anche in ordine ai termini di prescrizione dell’azione.
05 Febbraio 2015 | di Fabio Maria Venegoni
Concordato preventivo
Il contenuto e i termini della proposta ai creditori nei concordati risulta diverso, a seconda che sia prevista la liquidazione dei beni oppure la continuità dell’impresa da parte del debitore. In questo secondo caso, infatti, la costruzione del piano presenta maggiori difficoltà, alla luce delle informazioni richieste e delle variabili insite nelle previsioni legate alla prosecuzione dell’attività.
L’Autore illustra le problematiche, evidenziano le informazioni richieste ai professionisti che collaborano con il debitore, e gli stress test necessari al fine di assicurare la necessaria attendibilità alle valutazioni.
02 Febbraio 2015 | di Rosaria Giordano
Amministrazione straordinaria
La c.d. legge Prodi bis (l. n. 270/99) ha introdotto una specifica disciplina del concordato proposto nel corso di una procedura di amministrazione straordinaria: l’Autrice analizza le principali problematiche, anche alla luce delle modifiche normative apportate successivamente, nell’ambito della proposta concordataria all’interno della procedura di liquidazione coatta amministrativa.
08 Gennaio 2015 | di Fabio Gallio, Alessandro Muradore
Fallimento
Il contributo prende in esame il regime fiscale delle perdite da parte degli istituti bancari sui crediti nei confronti delle imprese in crisi.
Gli Autori vagliano le diverse alternative, alla luce delle novità introdotte dalla Legge di Stabilità, che la banca può percorrere di fronte a un credito difficilmente recuperabile concentrandosi, per ognuna, sugli effetti che si produrranno sia in capo alla banca che al debitore.