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Giurisprudenza commentata |
Dal principio del ne bis in idem l’attribuzione di un potere discrezionale senza limiti ai giudici nazionali
Cass. Pen.
Nella verifica della compatibilità con il principio del ne bis in idem del trattamento sanzionatorio complessivamente irrogato in caso di insider trading, il giudice deve valutare la proporzionalità del cumulo sanzionatorio rispetto al disvalore del fatto, da apprezzarsi con riferimento agli aspetti propri di entrambi gli illeciti (quello penale e quello "formalmente" amministrativo) e, in particolare, agli interessi generali sottesi alla disciplina in tema di insider trading
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La rideterminazione delle pene accessorie fallimentari non ha effetti sulla pena patteggiata
Cass. Pen.
La sentenza in commento riconosce (i) la necessità che il giudice, per la determinazione della durata delle pene accessorie fallimentari, svolga una valutazione di merito, facendo ricorso ai parametri di cui all'art. 133 cod. pen., anche in caso di patteggiamento e (ii) l'irrilevanza di una pattuizione delle parti volta a concordare tale durata.
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La parola fine sul dibattito in ordine alla natura delle Sezioni specializzate in materia di impresa
Cass. Civ.
Il rapporto tra sezione ordinaria e sezione specializzata in materia di impresa, nello specifico caso in cui entrambe le sezioni facciano parte del medesimo ufficio giudiziario, non attiene alla competenza, ma rientra nella mera ripartizione degli affari interni dell’ufficio giudiziario, da cui l’inammissibilità del regolamento di competenza...
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Postergazione dei finanziamenti soci e surroga legale
Cass. Civ.
Il pagamento, da parte di un socio, di un debito della società poi fallita rientra tra i finanziamenti in qualsiasi forma effettuati in una situazione finanziaria nella quale sarebbe stato ragionevole un conferimento e, come tale, è assoggettato al regime della postergazione a norma dell'art. 2467, comma 2, c.c., con la conseguenza che solo dopo che siano stati integralmente soddisfatti tutti gli altri creditori al socio potrà essere rimborsato il finanziamento, non potendosi invocare la surroga legale di cui all'art. 1203, n. 1), c.c.
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Il perimetro giurisprudenziale del ne bis in idem in materia di abusi di mercato ed il dialogo multilivello fra le Corti
Cass. Civ.
In materia di abusi di mercato, il principio del ne bis in idem – letto nella prospettiva preminentemente sostanziale assunta alla stregua dei più recenti e convergenti orientamenti delle Corti europee e della Corte costituzionale – comporta che il giudice penale deve limitarsi a verificare la legittimità del trattamento sanzionatorio complessivamente irrogato...
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Compravendita di partecipazioni sociali ed autonomia delle clausole di garanzia
Cass. Civ.
Nel contratto di acquisto di compartecipazioni societarie, qualora il giudice di merito abbia accertato che al negozio siano stati collegati dei patti autonomi di garanzia aventi ad oggetto le passività del patrimonio sociale, c.d. business warranties, che non attengono però all'oggetto immediato del negozio, consistente nell'acquisizione della partecipazione sociale, bensì al suo oggetto mediato...
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Responsabilità tributaria dei soci di società estinta e rilevanza della distribuzione del riparto
Cass. Civ.
In ordine alle obbligazioni tributarie, il limite di responsabilità di cui all'art. 2495 c.c. non incide sulla legittimazione processuale, ma può influire sull'interesse ad agire dei creditori sociali, rapportabile, in via astratta, a quanto riscosso a seguito della liquidazione.
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Durata della s.r.l. che eccede le aspettative di vita del socio e diritto di recesso
Cass. Civ.
Non è consentito il recesso ad nutum del socio di s.r.l. qualora la durata statutaria ecceda la propria aspettativa di vita ovvero la durata media del socio persona fisica, non essendo fattispecie equivalente a quella relativa alla società contratta a tempo indeterminato.
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Dall’eccezione di prescrizione dell’azione di ripetizione del correntista alla struttura del rapporto di conto corrente
Cass. Civ.
L’onere di allegazione gravante sull’istituto di credito che, convenuto in giudizio, voglia opporre l’eccezione di prescrizione al correntista che abbia esperito l’azione di ripetizione di somme indebitamente pagate nel corso del rapporto di conto corrente assistito da un’apertura di credito, è soddisfatto con l’affermazione dell’inerzia del titolare del diritto e la dichiarazione di volerne profittare, senza che sia anche necessaria l’indicazione di specifiche rimesse solutorie.
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Giurisdizione ordinaria per la revoca degli amministratori della partecipata da parte del Sindaco neoeletto
Cass. Civ.
La società il cui capitale è detenuto in tutto o in parte da un ente pubblico non muta la sua natura di soggetto privato dal momento che il suo rapporto con l’ente è di assoluta autonomia...
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